L’opera sovverte in modo implicito le regole dell’albo illustrato per creare un percorso espressivo e creativo che accompagna le parti testuali del melodramma, tratte da un libretto originale del primo Novecento.
Le sezioni grafiche, attraverso i dettagli e la struttura delle immagini, generano un linguaggio parallelo che interpreta e trascende le emozioni, la musicalità e persino le formule espressive più pittoresche dell’opera pucciniana.
Paesaggi, personaggi, secolari opere d’arte e le stesse panoramiche della Roma di fine Ottocento assumono dei contorni rinnovati e costruiscono un nuovo universo narrativo. Uno spazio straordinario abitato da una Tosca leoparda e uno Scarpia babbuino, in cui si ascolteranno conigli coristi e pinguini direttori d’orchestra e si potrà ammirare, sulla cima di Castel Sant’Angelo, un marmoreo unicorno che protegge dall’alto l’Urbe.
La narrazione degli eventi del melodramma pucciniano percorre quindi molteplici canali comunicativi, partendo da quello tradizionale teatrale per poi espandersi attraverso la relativa interpretazione grafica.
La reinterpretazione di Calcagno, in definitiva, applica il meccanismo individuato dallo storico Roger Chartier, moltiplicando, attraverso l’originale (ri)edizione proposta, i potenziali fruitori, accorciando vertiginosamente le distanze tra la tradizione lirica e le nuove generazioni di lettori.
Adatto a chi ama: gli animali, Roma, le storie piene di passioni e intrighi, i colori vivaci e la lirica.
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